Con gli ultrà venuti da tutta Italia con i loro striscioni, i loro simboli e le loro scenografie, perché un morto di calcio diventa un morto loro anche se non è un ultrà. Dove si tende a enfatizzare la figura di chi è morto per ricavarne di riflesso una sorta di importanza personale all’interno della comunità di appartenenza. Quindi all’interno i parenti, le loro lacrime, la loro disperazione, l’omelia del parroco, i fiori, le preghiere. Se ne occupano altri: parenti, amici. Pubblici nelle immagini dei feretri come in quelle dei parenti, perché appartengono a tutti. Certo, la questione della ludopatia non si potrà mai risolvere con una legge né è pensabile una radicale cancellazione di queste attività: l’ipotesi proibizionista sarebbe semplicemente stupida perché alimenterebbe i circuiti illegali e criminali; lo abbiamo visto in grande con quanto accaduto nei primi decenni del secolo scorso in America con il divieto della produzione e del consumo dell’alcol.
Nei primi anni di esistenza il Trento giocò a rotazione con questi due schemi cromatici. Due riti separati che diventano uno al momento del corteo funebre, che però non va verso il cimitero ma percorre e ripercorre le strade del quartiere finché le telecamere lo riprendono. Ed è sempre il funerale il momento pubblico di una tragedia privata come un lutto. Sono pochi e perciò li ricordiamo: non ogni funerale può essere un avvenimento, pure se l’infinita tragedia della morte è uguale per tutti. Cara Flavia Vento, io sono un vecchio cronista affezionato ad abitudini un po’ antiquate. Perché a differenza di quanto avvenne a Scampia, le esequie sono state celebrate in una chiesa, la parrocchia del quartiere, accessibile a pochissime persone rispetto a tutte quelle che si erano organizzate per partecipare. Il record assoluto di spettatori per un incontro casalingo del club venne stabilito il 12 marzo 1961, per la partita di Serie A contro la Juventus, con un pubblico di 86303 persone allo Stadio Giuseppe Meazza di Milano; quest’incontro risulta al terzo posto assoluto in Serie A, nella classifica delle partite con il maggior numero di spettatori. Se si calcolano tra 7 e 12 mila le persone che attualmente sono in cura presso centri specializzati, è fuor di dubbio che costoro rappresentano una piccolissima minoranza di coloro che avrebbero bisogno di un concreto aiuto.
Sono convinto, insomma, di aver letto «La Gazzetta dello Sport» che dava Zaccheroni sulla panchina della Juventus che avrebbe fatto la B dal settembre 2006 esattamente la mattina del 15 giugno 2006. A Recco, comprata in edicola e non letta in un bar. Il portiere (generalmente riprodotto in posizione di parata) viene invece manovrato dal giocatore per mezzo di un’apposita asticella. Adesso lo Stato invia un segnale non solo alle potenti lobby ma, soprattutto, a quella parte dei due milioni e mezzo di giocatori che hanno bisogno d’essere aiutati a liberarsi dalla dipendenza. Intanto perché si colloca contro consolidati e potenti interessi economici: nel 2016 il giro d’affari è stato quantificato in 96 miliardi di euro tra videolottery, bingo, scommesse virtuali, pronostici sportivi e altri giochi. Nel 1992-93 viene stampata l’edizione dell’album con il minor numero di figurine in assoluto, maglie da calcio fatta eccezione per la prima edizione del 1961-62 e composta solo da 413 immagini. Eppure ognuno di quei centomila e passa era lì solo per piangere. E fuori, nella grande piazza Mercato, altre centomila rimasero per ore in attesa che dalla chiesa uscisse la bara. Alle ore 09.00 il direttore di corsa Pierluigi Vacca , dopo il minuto di raccoglimento in memoria di Antonio De Felice , da il via alla gara amatoriale .
Napoli diceva addio al principe Antonio de Curtis. Quindi, per restare in tema, vi anticipo il finale di stagione: 1) il Napoli s’inabisserà a tre giornate dalla fine e la Juve vincerà il milionesimo scudetto consecutivo; 2) La Spal retrocederà in serie B; 3) Kim Jong-Un e Trump continueranno a fare a gara per chi è più imbecille e prima dell’estate scoppierà la guerra nucleare. E invece no. Tre storie napoletane degli ultimi mesi raccontano che, pure dove il lutto non è collettivo, può esserci una collettività che si forma per l’occasione. Ti garantisco che, contrariamente a quanto tu possa pensare, portare a termine quest’impresa è tutt’altro che complicato. Grazie a tutti coloro che hanno reso così incredibile la mia carriera e a ogni tifoso che, nel mondo, mi ha dato il proprio supporto. Malclerico) di Dreux nel 1213. I duchi plantageneti e capetingi introdussero in Bretagna un’amministrazione evoluta ed efficiente. Quel giorno nella grande piazza del quartiere che ospitò anche papa Wojtyla, fu come se venissero celebrati due riti: quello evangelico sul piccolo palco che faceva da altare, dove si pregò e si pianse; e quello laico nel resto della piazza. Nello stesso anno affrontò anche una trasferta sul campo neutro del Mario Rigamonti di Brescia per la Coppa Italia contro il Milan campione d’Italia.