29 agosto annuncia che non prolungherà il contratto. L’ACF Fiorentina è una società di calcio di Firenze, nata il 29 agosto 1926 con la fusione voluta da Luigi Ridolfi Vay da Verrazzano tra la Palestra Ginnastica Fiorentina Libertas e il Club Sportivo Firenze. Dopo la retrocessione nella serie cadetta, nel 1938-1939 il marchese Ridolfi modificò pesantemente la squadra, ingaggiando Luigi Griffanti e Romeo Menti e scegliendo Rodolfo Soutschek come nuovo tecnico, per tornare immediatamente in serie A. Con un discreto girone di ritorno, i viola terminarono il campionato al primo posto davanti a Venezia e Atalanta, ottenendo la matematica certezza della promozione il 28 maggio 1939, grazie a un successo interno per 4-1 sull’Alessandria alla penultima giornata di campionato. La federazione decise di non assegnare i due punti alla Fiorentina, sanzionando entrambe le società con pesanti multe e squalificando alcuni dirigenti, a eccezione di Ridolfi. Il club fu fondato il 20 giugno del 1928, risultato della fusione delle due principali squadre cittadine, la Real Unión Deportiva e il Club Deportivo Español. Ironia della sorte, due epurati dello stesso Real (gli olandesi Sneijder e Robben) sono stati i trascinatori rispettivamente di Inter e Bayern Monaco nel percorso che li ha condotti in finale di Champions, vinta dall’Inter con il punteggio di 2-0. In Coppa del Re i “gálacticos” sono incappati in una clamorosa eliminazione ai sedicesimi di finale contro l’Alcorcón, squadra di terza divisione, capace di vincere per 4-0 in casa nella gara di andata.

Nella coppa nazionale la corsa della Fiorentina di Galluzzi si fermò ai sedicesimi di finale contro il Milan. Anche in Coppa Italia la squadra non fu protagonista, battuta dal Catania nei sedicesimi di finale. Negli anni 1960 i gigliati conquistarono alcuni importanti trofei; nel 1960-1961 vinsero la loro seconda Coppa Italia e la Coppa delle Coppe, prima competizione UEFA per club vinta da un club italiano, superando in finale i Glasgow Rangers. I vari club cercarono altri luoghi per i loro incontri; in particolare, il Club Sportivo si trasferì nel vicino velodromo, mentre la Libertas costruì un nuovo impianto, che venne inaugurato il 22 aprile 1922 con il nome di Stadio Velodromo Libertas. Progettato nel 1929 da Pier Luigi Nervi e voluto dal marchese Ridolfi, lo stadio Giovanni Berta venne inaugurato ufficialmente il 13 settembre 1931 con la partita tra Fiorentina e Admira Vienna, terminata 1-0; il pallone dell’incontro venne lanciato da un aeroplano pilotato da Vasco Magrini. In questa stagione si cominciò a utilizzare come inno ufficiale la Canzone viola, brano pubblicato il 22 novembre 1930 da Marcello Manni e commissionato dall’Ordine del Marzocco, che fece stampare un volantino con il testo della canzone, distribuendolo al pubblico dello stadio di Via Bellini.

Nonostante lo scoppio della seconda guerra mondiale i tornei calcistici proseguirono; i gigliati, penalizzati dai numerosi infortuni e dalle difficoltà difensive, lottarono tutta la stagione per la permanenza in massima serie e terminarono il campionato al tredicesimo posto, a pari punti di Liguria e Napoli, riuscendosi a salvare per il miglior quoziente reti. Decisivo per la permanenza in A fu il cambio di allenatore, da Soutschek a Giuseppe Galluzzi, che modificò tatticamente la squadra passando dal metodo al sistema. Nonostante non siano mai in lotta per la salvezza, i viola di Ara, che ebbero in Giuseppe Bigogno il primo loro capitano, chiusero l’annata al dodicesimo posto, a 4 punti dalla zona retrocessione, dimostrando difficoltà negli incontri casalinghi. Giuseppe Calabrese, Mutu fa il fenomeno, Fiorentina da sogno, in la Repubblica, 11 aprile 2008, p. 2 marzo 2008, inoltre, la vittoria nello scontro diretto con i torinesi permise di portarsi a −1 da questi ultimi.

Savoia per vincere lo scontro diretto dietro compenso, incentivandolo poi a giocare lealmente contro il Bari. Coppa dell’Amicizia italo-francese 1959, vincendo le due gare contro il Nîmes Olympique e il trofeo finale. La gara fu vinta dai catalani (1-0), ma caratterizzata da uno scarso arbitraggio, con la mancata assegnazione di due calci di rigore al Real Madrid, cosa che fece infuriare i tifosi della squadra capitolina. Questo capolavoro di design firmato adidas incarna l’essenza del club, rappresentando un’icona di prestigio e passione per i tifosi del Real Madrid. La sfida decisiva si svolse al Camp Nou alla 27ª giornata: i capitolini riuscirono a espugnare il campo avversario con un 2-1. Nelle restanti 3 giornate un pareggio e due vittorie furono sufficienti per proclamare il Real Madrid campione di Spagna con 4 punti di vantaggio sul Barcellona. Il 21 giugno, col termine della stagione, il club si congedò da questo impianto, trasferendosi nell’innovativa struttura di Campo di Marte. Dal 2 maggio, i consigli del Club Sportivo e della Libertas tennero separatamente alcune assemblee straordinarie affrontando l’argomento. Lo stesso argomento in dettaglio: Florence Football Club 1898, Club Sportivo Firenze, Itala Football Club, Firenze Foot Ball Club 1908, Palestra Ginnastica Fiorentina Libertas e Derby calcistici in Toscana (arcaici).

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