Lasciati emozionare dalle nostre maglie storiche da calcio per veri appassionati. IO LA TROVO UNA DELLE PIU’ BELLE MAGLIE DI TUTTI I TEMPI. E’ stato il match delle Coppe dei Campioni, delle reti impossibili e di protagonisti inattesi: Minaudo un tempo lo decise in chiave interista (chi era costui) per poi sparire nell’anonimato più assoluto. Stadio Atleti Azzurri d’Italia, Atalanta-Foggia valida per la giornata numero 28, stagione 1991/92, è giunta quasi alla mezzora del secondo tempo e i foggiani sono avanti 1-4: vantaggio atalantino su autorete di Consagra, pareggio di Baiano su assist di Rambaudi e poi, nella prima parte della ripresa, un altro autogol (Minaudo), Shalimov con un bel sinistro dal limite e Rambaudi in contropiede scavano tra le due squadre un fosso che sembra incolmabile. E così ecco la conferma ufficiale alle “voci” che volevano in arrivo questo ragazzo di 27 anni, nato a Padova da una famiglia originaria di Este, di scuola Inter e con un bagaglio di esperienze importante fra Modena, Cremonese e Pro Piacenza, club di Lega Pro in cui ha giocato nell’ultima stagione. Il tono del comunicato della Figc di mercoledì sera (supertassa confermata) lascia però poco spazio alle illusioni.
42′: Maniero prova a girare di destro al volo un bel cross di De Ceglie mancando però l’impatto con la sfera. L’anticomunista Antonio Pallante arriva ed esplode quattro colpi: uno va alla schiena, uno alla testa. Audace di Lecce. Sulle maglie venne poi apposto uno scudetto di colore nero con al centro una stella bianca, dedicato ad Antonio Toma, che stava a significare “caduto in guerra”. Nella piazza antistante il municipio sorge il monumento a Francesca Capece, realizzato da Antonio Bortone di Ruffano, assai noto scultore dell’epoca. I giocatori sul momento non pensano che se fischiano qualcosa o succede qualcosa di particolare sia per un motivo, quando giochi non ti rendi conto di questo. Si arrivò agli odierni colori giallo-blu, per mancanza di maglie a disposizione, che da quel momento divennero per sempre quelli sociali. Adesso invece i padovani e i veronesi mi scherniscono dicendomi che la nostra R sta per ripescati.
A Milano Rivera ha vestito la maglia rossonera per 19 campionati vincendo tutto: 3 scudetti, 4 coppe Italia, 2 coppe dei Campioni, 2 coppe delle Coppe, 1 coppa Intercontinentale. Personalizza la tua maglia con nome e numero e patch originali. Ecco Gino Bartali: due giorni dopo l’attentato la sua «nappa ondeggiante» sfila a Parigi con la maglia gialla addosso. Nel caso stai cercando una maglia da calcio che non trovi sul sito puoi contattarci e faremo il possibile per trovarla! La maglia è stupenda! La squadra artefice della promozione, allenata da Mario Colautti, era ricca di giovani talenti come Giovanni Bia, Angelo Di Livio e il prodotto del vivaio biancorosso Fabrizio Ravanelli – il miglior marcatore di quel torneo -, che alla fine degli anni 1980 sfrutteranno la ribalta perugina per arrivare, nel decennio successivo, a calcare i più prestigiosi campi italiani ed europei. Si piantò al centro del petto, alla bocca dello stomaco, spingeva contro il mediastino, stavo per impazzire. Montefano divide la posta in palio contro l’Atletico Gallo Colbordolo.
Montefano pari ad Urbino. Fondato da un gruppo di stranieri, il club inizialmente era formato principalmente da atleti inglesi, svizzeri e tedeschi; soltanto a partire dagli anni settanta, quando il calcio spagnolo regolarizzò la partecipazione di giocatori stranieri, la squadra incominciò a tesserare con più frequenza calciatori di nazionalità estera. Nella squadra di casa aveva anche fatto il suo esordio in A un giovanotto promettente, tale Aldo Agroppi, toscano di Piombino. Sappiamo inoltre che sei anche il direttore di Brianzatornei, associazione che organizza tornei di calcio amatoriale nella provincia di Monza e di Bergamo. Calcio e glamour, con frizzantezza e senza eccessi. 1981 – Cambia denominazione in Novara Calcio. CALCIO – Tolentino e Portorecanati vincono di misura, rispettivamente contro Marina e Biagio Nazzaro. Ed ecco il bambino, quell’unico spettatore, anche lui prigioniero in un ammasso d’ambra in cui la partita di calcio in televisione era soltanto un’episodio occasionale, come occasionale è la festa. Era sfuggente; da lui non potevi prevedere mai da che parte sarebbe arrivato il colpo mortale. “. Le riprese televisive sono focalizzate sulla prima parte.