Mostra i tuoi veri colori e supporta la Nazionale di calcio Italiana con la collezione Casuals indossata dai giocatori. Nazionale in cifre – FIGC – Federazione Italiana Giuoco Calcio, su FIGC – Federazione Italiana Giuoco Calcio. Del Piero è assoluto protagonista di questa prestigiosissima vittoria, segnando entrambi le reti juventine; la prima con un siluro precisissimo di sinistro dal limite dell’area e la seconda con un perfetto calcio di punizione. Intanto è proiettata la coinvolgente “splash page” del sito ufficiale e, vicino al palco allestito a metà campo, è esposto un altro striscione: «Alessandro Del Piero 183 goal, una sola maglia, unico nella storia». Quando ci stai dentro percepisci che ci è passata la storia». Il 14 marzo 2010 segna il goal numero 300 nella sua carriera e successivamente il 301° anche se la Juventus pareggia 3-3 contro il Siena dopo essere passata in vantaggio di tre goal in dieci minuti. Ho firmato il mio primo contratto con la Juventus in bianco, firmerò anche quello che sarà l’ultimo della mia carriera con questa maglia in bianco. Il 5 maggio rinnova di un anno il suo contratto con la società bianconera: percepirà un milione di Euro più bonus. Il 10 maggio 2009, a San Siro contro il Milan nella partita terminata 1-1, entra a venti minuti dalla fine, giocando così la sua seicentesima presenza con la maglia della Juventus, record assoluto.

A distanza di dodici anni Del Piero ha stabilito il record assoluto di reti in maglia bianconera, e proprio contro la Fiorentina, un segno del destino. Il 17 ottobre 2010 Del Piero infrange l’ennesimo record della sua leggendaria carriera: contro il Lecce, il capitano bianconero realizza un bellissimo goal di sinistro e raggiunge Giampiero Boniperti a quota 178 goal in Serie A con la maglia della Juventus. E, alla fine, ho segnato ventuno goal in campionato, ventiquattro complessivi nella stagione». Come previsto. A questo punto, ci sarebbe da scommetterci la casa che questo 1-1 si trascinerà stancamente fino alla fine, anche se manca ancora parecchio alla conclusione. A cinque minuti dalla fine, Ale è sostituito da De Ceglie e riceve la standing ovation dall’ammirato pubblico madrileno, al quale dedica un inchino: «Giuro che non l’avevo studiato. Pochi minuti prima dell’inizio della partita entrano in campo undici ragazzini che indossano le maghe delle squadre a cui Alessandro ha segnato i goal più importanti, dal River Plate alla Fiorentina, passando per Milan, Inter, Real Madrid e Borussia Dortmund.

Va a segno anche nella semifinale di ritorno a Torino contro il Milan firmando il goal dell’1-0. Durante l’attesa per il ritorno in campo presenta il suo nuovo sito ufficiale e, il 12 novembre 2009, riceve il Premio Internazionale Sport e Civiltà – Ambasciatore dello Sport. GRAZIE A MARADONA ARGENTINA CAMPIONE PER LA SECONDA VOLTA – E’ il Mondiale di Diego Armando Maradona. In un Mondiale in cui sembra che gli spazi stiano scomparendo e in cui tutti quelli che ricevono palla sembrano avere fretta, Modric compie il miracolo di permettere all’azione di respirare, dando alla palla la velocità necessaria ovunque si trovi sul campo. Il pessimo campionato della Juventus e tutti i guai fisici che ha dovuto sopportare non gli permettono di partecipare al suo quarto Mondiale, traguardo al quale teneva in modo particolare. Ora lo vivo come uno stupendo traguardo conquistato, ma al tempo stesso come una tappa importante di un lungo viaggio». La mia storia personale, il mio percorso di calciatore sono maturati nell’ambiente bianconero, profondamente influenzato dallo stile e dal carisma di personaggi come l’avvocato Gianni Agnelli, Chiusano, ora Grande Stevens, e poi Bettega, Giraudo e Moggi. Il duomo di Maglie, ex Collegiata dell’arcipretura curata del capitolo di Maglie, con diocesi a Otranto, è la principale chiesa della città e mantiene la denominazione alla greca di “chiesa grande”.

35 idee su Magliette calcio - magliette, cal… Ho camminato per venti metri a una spanna da terra per quell’omaggio, mi è venuto spontaneo inchinarmi a ringraziare come fanno gli attori, perché il Bernabéu è un grande teatro, il più grande del calcio. La fortezza magliese infatti possedeva un fronte che, comprendendo le torri angolari, misurava oltre 70 metri. La Juventus prende la testa della classifica alla prima di campionato e non la molla più, al limite la divide in comproprietà con il Milan, fino alla sfida decisiva dell’8 maggio a San Siro. La Juventus ritorna in serie A e conquista un ottimo terzo posto; Ale è nuovamente in testa alla classifica dei cannonieri, davanti al compagno di squadra Trézéguet. Decisiva è la vittoria al Santiago Bernabéu; era dal 1962 che la Juventus non usciva vittoriosa dallo stadio delle “Merengues”. Mi ha fatto molto piacere ricevere quell’applauso prima dell’inizio della partita, in un momento in cui i tifosi avevano poco da festeggiare visto il momento difficile, con la vittoria che mancava dal 6 gennaio. Mi tolgo dal braccio la fascia e sento il pubblico che comincia ad applaudirmi. Tutte e due vi dico! Lì fa fuori un avversario con due finte e uno scatto da fermo, vince un rimpallo, va verso l’area dove fa fuori un altro difensore con un’altra finta, lo supera e mette un pallone in mezzo che il centrocampista francese deve solo spingere in porta.

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