A Bordeaux, l’11 giugno, esordisce in un campionato mondiale di calcio disputando la gara d’esordio dell’Italia contro il Cile. Il giocatore norvegese di origini croate Branimir Poljac, che fino al 2007 ha giocato nella squadra di Bærum e che ora milita nel campionato turco nelle file del Konyaspor, è rimasto coinvolto in un drammatico incidente stradale in Turchia: anche se, contrariamente a quanto si temeva durante i primi soccorsi, il calciatore venticinquenne di Oslo è sopravvissuto, i medici sostengono che sia ancora alto il rischio che egli rimanga irrimediabilmente paralizzato (al momento, ha solo mosso leggermente le braccia). La Tippeligaen, la massima divisione dei campionati calcistici della Norvegia, osserva questo week-end un turno di riposo per lasciare spazio a due amichevoli della nazionale, entrambe ad Oslo. Tutto pronto in Tippeligaen per… Forte. Troppo. Per mettere in riga i ragazzi bisogna prima di tutto parlare e saper ascoltare. Nello Stabæk molti sono scioccati, visto che per molti di loro Poljac, oltre che un ex compagno di squadra, è un vero e proprio amico.
Al 93° di Viking-Rosenborg, quando la partita è sul risultato di 1-1 che ai padroni di casa va benissimo, è proprio Jarstein a decidere stupidamente le sorti della partita. Steffen Iversen (ormai siamo al 94°) non può non approfittare del regalo di Jarstein e dal dischetto lo trafigge: il Viking perde in casa una partita che era praticamente riuscito a pareggiare e dona al Rosenborg tre punti fondamentali per la stagione. E dire che la partita del Viking era iniziata alla grande, col bel gol di testa di Patrik Ingelsten al 21° seguita al 30° dall’espulsione per doppia ammonizione del difensore del Rosenborg Vladimir Demidov. Unico calciatore dell’Atlético Madrid ad aver segnato più di 4 gol (5) in una partita ufficiale. Questa curiosa sensazione, di domenica in domenica, ha fatto sì che potessi gustarmi i successivi match di campionato del Napoli godendo al massimo del loro aspetto estetico, con poca sofferenza e con la consapevolezza che tanto in ogni partita prima o poi sarebbero arrivati i gol della vittoria azzurra. Siamo sicuri, tutti, di averlo fatto abbastanza prima di metterli contro al muro? Titolavamo così ieri. Già, ma quale muro? Nel mettere i ragazzi contro il muro per un’azione dimostrativa penso non ci sia cultura, e nemmeno troppi valori.
Seguiranno dei risultati altalenanti per tutto il girone di andata, con delle vittorie contro squadre più attrezzate (Roma, Bologna e Fiorentina) e sconfitte contro dirette concorrenti (Spezia e Salernitana) rimanendo comunque in linea con le aspettative. Penso che la scuola debba prima di tutto educare. LAZIO (prima maglia) – ufficiale – Lo slogan “Unica Fede, Unica Passione” è applicato in ideogrammi nipponici sul retro della maglia, sotto il colletto. Sotto altri aspetti, nella gestione della società, poteva essere anche un duro, probabilmente era un presidente d’altri tempi. In numero totale, la Società Sportiva Lazio conta circa 10 000 atleti iscritti, i quali, nel corso della storia ultracentenaria della società, hanno regalato ai colori biancocelesti numerosi titoli e medaglie. Negli anni duemila si distinsero invece l’argentino Hernán Crespo, ovvero il calciatore più pagato nella storia del club, il brasiliano César, l’olandese Jaap Stam ed il macedone Goran Pandev. Ps: la prossima volta basta mettersi coi cani fuori da scuola, fare come si fa alla stazione dei treni e negli aeroporti. Sul suo futuro professionale non ha ancora preso una decisione: potrebbe fare l’allenatore, così come vuole riflettere sulla possibilità di diventare un direttore sportivo. A seguito della promozione in Serie B nel 2024, il centro sportivo viene risistemato, ammodernato e ribattezzato col nome sponsorizzato Sinergy Mantova Center.
Il Brindisi, quarta squadra pugliese dopo Foggia, Lecce e Casarano ad essersi aggiudicata il trofeo di categoria, diviene la quarta squadra ad aver portato a casa la Coppa militando in Serie C2. L’attaccante svedese Henrik Larsson è uscito dalla porta principale, dopo una carriera da applausi: quattro scudetti con il Celtic, due con il Barcellona, uno con il Manchester United, una Scarpa d’oro nel 2001, cinque titoli di capocannoniere in Scozia, una Champions League con i blaugrana, miglior marcatore nella storia della Coppa Uefa con 37 gol. Nell’estate del 2004 la squadra, guidata dal nuovo tecnico Manuel Pellegrini, centra il secondo successo in Coppa Intertoto e arriva sino ai quarti della Coppa UEFA nel 2004-2005. Nello stesso anno ottiene uno storico terzo posto in campionato, qualificandosi per la Champions League. Da inizio marzo, cioè da due mesi a questa parte, la città ha deciso di esternare queste mie stesse sensazioni, evidentemente condivise da milioni di altri tifosi partenopei, vestendosi a festa e dando il via a quella che ha presto assunto i connotati di una meravigliosa festa mobile, liquida, espansa, capace di protrarsi nel corso delle settimane accompagnando le vittorie della squadra e rendendo più superabili persino i piccoli passi falsi (la sfortunatissima doppia sfida di Champions League col Milan, per esempio).
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