Nella seconda metà del 1991 arrivarono delle modifiche, anche se lievi, consistenti nelle rifiniture tricolori di colletto e bordo manica non più lineari ma a triangolini e, inoltre, cambiò il logo della FIGC. Subito dopo la competizione sudamericana, e in proiezione al campionato del mondo 1982, la maglia rimase con il colletto a polo e i bordi delle maniche con bordini tricolori. Da quella stagione e fino a quella 1976-1977 la divisa non subì modifiche degne di nota; il numero delle strisce fu prevalentemente pari a sette. Negli incontri della Coppa del Mondo giocata negli Stati Uniti d’America la nazionale italiana, che perse il titolo mondiale in finale con il Brasile dopo i tiri di rigore, scese in campo con la prima divisa in cinque dei sette incontri disputati (con Norvegia, Messico, Spagna, Bulgaria e brasiliani) e, in tutti i casi, il completo era formato dal classico abbigliamento maglia e calzettoni azzurri con pantaloncini bianchi. Nel torneo mondiale, vinto dagli Azzurri, la nazionale scese in campo in sei incontri, su sette totali disputati, con la prima divisa nel suo abbinamento tradizionale che comprende maglia e calzettoni azzurri, con pantaloncini bianchi. La prima divisa venne utilizzata, con l’abbinamento classico maglia e calzettoni azzurri con pantaloncino bianco, in tutti e tre gli incontri del torneo continentale del 1996 (nelle sfide con Russia, Rep.

Lo sfondo della maglia reca in trama il logo del club in serie, che si alterna a un motivo a zigzag; invece, la patch del logo del club, collocata sulla sinistra, è caratterizzata da un effetto 3D. Sul retro, alla base del collo, in bianco, è presente il wordmark del club, introdotto nel 2024. Completano la divisa, calzoncini bianchi (o azzurri), che presentano un inserto triangolare su ogni lato e il logo del club sulla destra, e calzettoni azzurri con risvolto cerchiato da due strisce bianche e logo del club impresso sulla parte anteriore. Anche questo nuovo sponsor mantenne pressoché invariate le maglie della prima divisa, riproponendo nuovamente le strisce tricolore sui calzettoni. Tuttavia, data la breve durata del rapporto, le uniche modifiche che lo sponsor furono l’eliminazione dai calzettoni delle strisce tricolore e i numeri di maglia cuciti in panno, mantenendo inalterato tutto il resto. Anche questo nuovo sponsor debuttò con una particolarità: venne riproposta, come nel 1966, la doppia divisa; una a maniche lunghe con girocollo e una a maniche corte con collo a V; entrambe ebbero una tonalità di azzurro come quelle delle divise indossate fino alla fine degli anni settanta. La nuova maglia 1991-1992, anche in conseguenza del cambio di fornitore tecnico, fu ripensata totalmente, andando a discostarsi in maniera radicale dalle casacche degli anni ottanta.

Su sei incontri disputati nel torneo, in cinque occasioni venne utilizzata la prima divisa, nel suo abbinamento classico maglia e calzettoni azzurri con calzoncini bianchi: contro Svezia e Uruguay nel girone, contro il Messico nei quarti di finale, contro la Germania Ovest nella “partita del secolo” e contro il Brasile nella finale persa del torneo, che assegnava in maniera definitiva la Coppa Jules Rimet a una delle due compagini. Nike, durò per un quadriennio e, per la prima volta, la Federazione consentì allo sponsor tecnico di apporre il proprio logo sulle maglie, che fu inserito sul lato sinistro, in maniera speculare al tricolore, e sui pantaloncini. La divisa “away” del campionato d’Europa 2020 confermava la base bianca della maglia, con dettagli blu navy sulle spalle e sull’orlo delle maniche e girocollo. Per volere della FIGC, non dovette apparire sulle maglie il marchio dell’azienda. Tra l’altro in solo due incontri del quinquennio Le Coq Sportif, entrambi validi per le qualificazioni ai Mondiali del 1982, l’Italia ebbe un abbinamento diverso della prima divisa: l’11 ottobre 1980 nella trasferta contro il Lussemburgo, quando vennero indossati calzettoni bianchi, e il 3 giugno 1981 a Copenaghen, quando scese in campo contro la Danimarca con un completo interamente azzurro.

Durante il torneo continentale, gli Azzurri indossarono la prima divisa in tutti gli incontri, nella sua classica composizione maglia e calzettoni azzurri con pantaloncini bianche, maglia del milan con la sola eccezione della sfortunata finale giocata contro la Francia. Europa 1968 che consentì agli Azzurri l’accesso alla fase finale del torneo, da disputare in casa. Europa 1988 per tutte le quattro partite giocate. Europa 1980, propose una prima divisa dell’Italia minimalista, avente per novità solamente il girocollo e i bordi delle maniche leggermente più scuri, con i calzettoni completamente a tinta unita. Cambiò però il materiale di realizzazione delle casacche, passando dalla lanetta a un tessuto acetato e lucido. Il 25 marzo 1995, per l’incontro di qualificazione a Euro 1996 disputato a Salerno con l’Estonia, la nazionale indossò per la prima volta una divisa del nuovo sponsor tecnico: l’azienda statunitense Nike, e il suo logo non apparve in nessuna maglia indossata dagli Azzurri, nel principio del divieto imposto dalla FIGC, mentre fu riprodotto nelle repliche in vendita. Aggregato dalla Prima squadra, cfr.