2001 Le maglie da calcio sono realizzate in Italia, maglietta inter in poliestere di buona qualità e con un’incredibile attenzione ai dettagli. Maglie storiche di molte tra le più importanti squadre di club di calcio di tutto il mondo. I cordami delle barche e delle nostre navi erano famosi in tutto il mondo per la loro resistenza, proprio perché la Carmagnola era una pianta adatta – probabilmente la migliore varietà – appunto per la produzione di tessuti, di cordami e di quant’altro. Quest’Aula oggi dimostra, ancora una volta, di essere completamente anacronistica e anche ideologica, perché mentre, da un lato, abbiamo nel mondo anche coloro che hanno portato al proibizionismo, come negli Stati Uniti, dove oggi in quattro Stati è stato legalizzato l’utilizzo della cannabis, dall’altro lato è ideologica, perché in realtà basterebbe andare a vedere negli altri Paesi europei, ad esempio nei Paesi Bassi, cosa ha portato la legalizzazione della cannabis, che è il primo strumento per la lotta alla droga. In America una strada l’hanno già trovata, addirittura alcuni Stati hanno restituito le tasse percepite dai cittadini dopo questa proposta, addirittura alcuni Stati hanno destinato questi soldi alla ristrutturazione e all’edilizia scolastica, visto che nel nostro Paese le scuole crollano.

FIFA 23 Winter Wildcards Team 2 - Leaks (so far 41), Swaps and Release. Everything you need to know! • FUT.WIKI Ma rifiutare l’idea che questa necessità sia all’ordine del giorno oggi, come lo è stata in tanti Paesi a livello europeo e internazionale, dimostra che noi stiamo facendo un gioco che è non trasparente, un gioco che tradisce le esigenze dei cittadini e dei malati italiani ed è un gioco che prima o poi finirà, perché l’ipocrisia finirà; usciremo dal Medioevo e riusciremo finalmente a capire, come tanti altri Stati prima di noi, che è necessario andare in questa direzione, regolamentare un mercato che al momento è un mercato già libero e, quindi, fare gli interessi dei cittadini. Si è attivato un comitato ristretto, in cui hanno partecipato tutti i gruppi, almeno sulla carta, attivamente o meno attivamente; si è scelto di andare su un testo che prevedesse solo esclusivamente la cannabis ad uso terapeutico, stralciando, in modo secondo me irresponsabile, altri due pezzi di questa normativa che avevano il pregio di essere necessari per il Paese: necessari perché in quel momento avrebbero creato un rilancio delle attività produttive e del reparto agricolo del nostro Paese; necessari perché avrebbero dato posti di lavoro; necessari perché avrebbero aiutati malati; perché avrebbero difeso anche i nostri cittadini dall’incontro con la criminalità organizzata e con il malaffare; necessari perché avrebbero aiutato i magistrati e le forze dell’ordine e avrebbero creato un notevole introito al nostro Stato.

Quello politico è, ovviamente, non avere sposato un’impostazione, che è quella che è stata descritta fino ad ora, che prevedeva non la liberalizzazione ma la legalizzazione di sostanze che attualmente sono assolutamente libere nel nostro Paese; quello di metodo è non aver utilizzato il fatto che questa fosse – in particolare quella citata a mia prima firma – una proposta di legge che è stata avanzata trasversalmente da molti parlamentari, anche del Partito Democratico e non solo del Partito Democratico, per lasciare, in questa occasione, la libertà a tutti i deputati del Partito Democratico di votare secondo le proprie convinzioni, non rispetto alla coscienza ma rispetto alle convinzioni una proposta di legge che non aveva un’iniziativa di gruppo, non investiva direttamente il Governo e che poteva, come detto, dare la libertà a ciascuno di noi di comportarsi di conseguenza. In questa legge non c’è neanche l’autoproduzione della marijuana terapeutica. Noi abbiamo perso completamente la filiera – anche quella agroalimentare – tant’è che abbiamo dovuto e siamo riusciti l’anno scorso a varare una legge per la promozione della canapa industriale per la produzione di carta, di bioplastiche e per la produzione di farine e di oli, proprio per ridare la possibilità a questo Paese di utilizzare questa importante risorsa.

Una parte dei deputati che avevano sottoscritto quella proposta di legge sono andati via e hanno formato il gruppo di MDP. Siamo di fronte ad una farsa, ad un’ipocrisia insopportabile e a un silenzio assordante da parte dei parlamentari della maggioranza che hanno firmato questa proposta di legge, che ci hanno messo la faccia, il proprio nome e che oggi votano contro. Ce lo siamo detti francamente: non c’era un impegno, perché io non avrei mai potuto prendere un impegno per il Partito Democratico perché sapevo perfettamente che anche all’interno del Partito Democratico non ci sarebbe stata una maggioranza su questo. La Commissione ha ripreso con ulteriore impegno l’iter di merito, e quindi si è ritornati in Commissione. Questa proposta e la seguente, Presidente, riprendono interamente la proposta a mia prima firma per la coltivazione per uso personale di quattro piante di cannabis e la proposta a prima firma Giachetti del Partito Democratico, che vedo non interviene e addirittura ha votato contrario, insieme alla collega Pini; insomma, diciamo proprio una coerenza lineare nelle battaglie che si portano avanti, soprattutto mediatiche, perché poi quando ci si ritrova in Aula si vota addirittura contro, oltre a non essersi neanche presentato in Commissione su una proposta a sua prima firma, ma sappiamo che la coerenza non è sicuramente parte integrante del Partito Democratico e dei suoi appartenenti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).