Al Porto non riuscì ad esprimersi a buoni livelli; così non venne convocato ai Mondiali di calcio 2006. In seguito alle buone performance e forte dei titoli ottenuti con il Werder Brema, Diego fu chiamato nuovamente dalla nazionale brasiliana nel mese di novembre per una partita amichevole con la Svizzera. Nella fase a gironi di Champions, il Werder Brema perse 2-1 col Real Madrid, tuttavia la performance di Diego destò l’interesse dell’allenatore madrileno Bernd Schuster. Dopo il no al Real Madrid, il Werder affrontò in casa lo Stoccarda, sito maglie calcio campione in carica della Bundesliga e vinse 4-1 con Diego leader del centrocampo. Al termine della stagione 2006-07 venne eletto miglior giocatore della Bundesliga dalla rivista Kicker, con oltre il 50% dei voti. Poco tempo dopo, infatti, è lo stesso Diego ad annunciare il divorzio dal Wolfsburg il 24 giugno, con il prezzo del cartellino del giocatore fissato a 10 milioni di euro. Il 27 agosto 2010 viene ceduto a titolo definitivo al Wolfsburg per 15,5 milioni di euro. L’11 luglio 2014 passa a titolo gratuito ai turchi del Fenerbahçe, firmando un contratto triennale. Il 31 gennaio 2014 ritorna all’Atlético Madrid per la cifra di 1,5 milioni di euro. Il 26 maggio 2009 viene ufficializzato il passaggio del brasiliano alla Juventus per la stagione 2009-2010, per la cifra di 27 milioni di euro.
Nello stesso anno vinse il campionato brasiliano rendendosi protagonista di ottime prestazioni, in particolare in coppia con Robinho. È stato fondamentale per il Werder nelle fasi eliminatorie della Champions League e nel ritorno del 3º turno dei preliminari la squadra batté la Dinamo Zagabria con due gol del fantasista brasiliano. Era uno di quei sapos de minas che sono così abbondanti nelle foreste umide del Brasile, un rospo grosso quanto un cappello, colla pelle a chiazze gialle e nere e colle appendici cornute. Diego segna due gol nella competizione, nelle partite contro l’Honduras (girone di qualificazione) e contro gli Stati Uniti (semifinale). La numerazione progressiva tiene conto delle sole partite ufficiali. Segna la sua prima rete in partite ufficiali della nuova stagione nel terzo turno preliminare di Champions League contro il Fenerbahçe (sconfitta ad Istanbul per 2-1). Segna anche nella partita di ritorno che vede i monegaschi vincere 3-1 sui turchi e qualificarsi al turno successivo.
GENOA (prima maglia) – ufficiale – L’obiettivo è quello di celebrare la storicità del club calcistico più antico d’Italia. Venne inoltre concesso al fornitore tecnico di apparire in una delle nuove diverse forme: sulla maglia può apparire come una striscia di larghezza non superiore a 10 cm sul fondo della manica (sinistra e destra) o lungo la cucitura esterna di ciascuna manica o lungo la cucitura esterna della maglia (dal giromanica al fondo della maglia); sui pantaloncini come una striscia di larghezza non superiore a 10 cm sull’orlo inferiore (gamba sinistra e destra) o lungo la cucitura esterna (gamba sinistra e destra); sui calzettoni come una striscia di larghezza non superiore a 5 cm sul bordo superiore di ciascun calzettone o sulla parte superiore della caviglia. Presa una buona velocità con un ollie, si raggiunge tale spigolo per poi “grindarci”, ovvero “strusciandoci” sopra con una parte dello skate. Tre anni dopo la prima esperienza partecipa nuovamente alla Coppa America, mentre nel 2008 prende parte ai Giochi olimpici svoltisi a Pechino come fuoriquota. 1921-22 – 6º girone B della Prima Categoria Veneto, il Compromesso Colombo la ricolloca in Seconda Divisione della Lega Nord.
Le stagioni 2000-2001 e 2001-2002 lo vedono alla guida del FC Kärnten nella seconda divisione austriaca. 1-3-2006 Dublino Irlanda 3 – 0 Svezia Amichevole 1 cap. Con l’arrivo dell’allenatore olandese Co Adriaanse nel 2005, la situazione per Diego non migliorò, cosicché il giocatore decise di trovare un’altra squadra. Arco in provincia di Trento in cui ritrovò le ex compagne di squadra della Lazio Maria Teresa Cartolari, Maura Furlotti e Rosa Rocca. La sua squadra vincerà il campionato e perderà la finale della Champions League. Pertanto, venne indossata durante i due campionati mondiali del 1934 e 1938, e durante il torneo olimpico di calcio del 1936, tutti e tre vinti dalla nazionale italiana; nel campionato del mondo 1934, disputato in Italia, venne utilizzata in tutti e cinque gli incontri disputati (contro gli Stati Uniti, nella doppia sfida con la Spagna, contro l’Austria e in finale a Roma con la Cecoslovacchia); al campionato del mondo 1938, svolto in Francia, venne indossata in tre occasioni su quattro incontri giocati (contro Norvegia, Brasile e nella finale di Parigi contro l’Ungheria); ai Giochi Olimpici di Berlino 1936, in tre gare su quattro (contro Stati Uniti, Norvegia e in finale per l’oro contro l’Austria).
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