Per molti anni la Fiorentina ebbe anche un “co-inno” ufficiale: Alé Alé Fiorentina scritto da Corsini, Gallerini, Dolcino e interpretato sempre da Narciso Parigi. Il coro che accompagna l’inno di Parigi è cantato da giocatori dell’Inter (fra i quali il tifoso viola Pandolfini), raccolti dal cantante al momento dell’incisione avvenuta in uno studio di Milano. Il 30 ottobre segna il suo primo gol con i meneghini, nella vittoria esterna dell’Inter per 2-1 contro il Verona. Intanto il 6 ottobre segna il suo primo gol in UEFA Conference League, firmando il gol del definitivo 3-0 in casa degli Heart of Midlothian. In campionato la squadra di Mourinho ha un’ottima partenza ma subisce il dominio del Barcellona che il 29 novembre 2010 si impone nello scontro diretto con un rotondo 5-0. Il 2 aprile 2011 perde in casa contro il Gijón per 0 a 1 dicendo così definitivamente addio alla Liga. Militò nella Nazionale jugoslava fin dalle giovanili, con cui vinse un campionato del mondo Under-20 nel 1987. Nel 1989 passò nella Nazionale maggiore, di cui fece parte fino al 2003. In Nazionale (prima quella jugoslava, poi quella serbomontenegrina) fu titolare pressoché fisso.
Nel 1968-69 si imposero in liga per la terza volta consecutiva, con un dominio assoluto fin dalla seconda giornata, conquistando ben 9 punti di vantaggio sui secondi classificati del Las Palmas. La tifoseria viola ha però, da sempre, eletto a mascotte non ufficiale della squadra il Marzocco, un leone che simboleggia il «potere popolare» della città di Firenze, fin dai tempi della medievale Repubblica fiorentina. Nell’unica stagione della Florentia Viola, vennero usate numerose seconde maglie provvisorie, maglia calcio real madrid fino all’adozione della divisa ufficiale di colore rosso. La Fiorentina non ha mai avuto, nel corso della sua storia, una mascotte ufficiale. Nei primi anni della sua storia, quando la divisa era biancorossa, la Fiorentina utilizzò una tenuta a strisce verticali di questi stessi colori, con pantaloncini e calzettoni neri. La Fiorentina vinse il suo primo scudetto, nella stagione 1955-56 proprio con la più tradizionale delle sue tenute, ovvero un completo composto da maglia viola con giglio sul petto, pantaloncini bianchi e calzettoni viola.
Il colore viola viene ormai associato anche alla città di Firenze, la quale è stata da sempre rappresentata nella sua storia araldica coi toni del bianco e del rosso, che proprio la squadra fiorentina indossava agli inizi della sua storia e che prima ancora, nel 1898, erano stati adottati dal Florence Football Club, il più vetusto sodalizio calcistico fiorentino. Nella seconda maglia del 1995-96, di colore bianco, lo stemma fiorentino si trova sulle due maniche, di colore viola con bordo rosso, analogamente alla terza maglia della stagione successiva. Nelle tre stagioni dal 2017 al 2020 la Fiorentina non ha utilizzato una terza maglia unica, ma ha creato quattro “divise speciali” da trasferta ognuna delle quali si ispirava al colore di un quartiere storico di Firenze. Callejón ha firmato un contratto di quattro anni con il club spagnolo. Le quattro maglie, create sul medesimo template della versione viola, sfoggiavano il giglio sulla manica sinistra e il simbolo del quartiere che rappresentano sul fianco destro (una “colomba bianca” a simboleggiare il quartiere di Santo Spirito, il “sole in oro su campo azzurro” a rappresentare il quartiere di Santa Maria Novella, il “battistero di San Giovanni” simbolo dell’omonimo quartiere e la “croce in giallo su campo azzurro”, rappresentante il quartiere di Santa Croce).
Pontello, sebbene ridotto, venne spostato sotto la striscia bianca all’altezza del ventre. Ciò fu determinato dai grossi cambiamenti societari e di immagine imposti dalla nuova proprietà della famiglia Pontello, che immediatamente sostituì il tradizionale giglio bottonato fiorentino con un nuovo controverso logo, contraddistinto da un grosso cerchio contenente un giglio molto stilizzato a richiamare una F e più simile a un’alabarda, tanto da venir presto etichettato come “giglio alabardato”. Nella fretta dunque di ritrovare una nuova narrativa e perché no un nuovo dualismo, su Haaland vige così un’eredità e un confronto insostenibile per chiunque. Nel 1998 il cantante Pupo propose e incise un nuovo inno, chiamato È Fiorentina, cantato in anteprima alla trasmissione Quelli che il calcio. Inizialmente il giglio era bianco in campo rosso ma nel XIII secolo i Guelfi scelsero il giglio con i colori invertiti per differenziarsi dai Ghibellini e quando, nel 1251, i primi cacciarono i secondi il simbolo di Firenze divenne quello che conosciamo oggi. Il giglio alabardato che divide Firenze.
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