Nazionale in cifre – FIGC – Federazione Italiana Giuoco Calcio, su FIGC – Federazione Italiana Giuoco Calcio. E un esempio, in quest’ultimo caso, lo ritroviamo proprio in casa nostra, con la produzione del docufilm “Le Sfavorite – No bets on the Underdogs”, autoprodotto da due ex-sportive italiane, oggi registe, Flavia Cellini e Linda Bagalini in cui protagoniste sono proprio le storie di un’ex-calciatrice e opinionista sportiva, di un’allenatrice di boxe e di una giocatrice della nazionale di rugby. Per ovviare al divieto della Federazione – che ancora non permetteva questo tipo di accordi commerciali -, la squadra perugina fece ricondurre “ufficialmente” la sponsorizzazione a un maglificio per la produzione delle divise da gioco, la Ponte Sportswear, fondato ad hoc in maniera tale da evitare le sanzioni della FIGC. Grande novità della stagione 1979-1980, il Perugia ruppe uno storico tabù diventando il primo club italiano ad applicare un marchio pubblicitario sulle proprie maglie, il pastificio Ponte. Dall’altra parte la Pontegiurinese di Ponte Giurino, Valle Imagna.

Per la stagione 1979-1980, l’allenatore Ilario Castagner venne confermato in panchina, maglia al nassr così come la gran parte dell’organico artefice dell’ottima annata precedente. Il 30 ottobre prese parte all’incontro tra Cadorna e il generale francese Ferdinand Foch in cui illustrò a quest’ultimo il piano di difesa italiano del Piave. In materia di casacche, è degno di nota quanto accadde il 14 ottobre 1979, in occasione della sfida interna di campionato contro il Milan: i rossoneri si presentarono in Umbria senza la loro seconda divisa bianca, così per ovviare al disguido il Perugia prestò agli avversari la sua terza maglia blu. Perugia vestì in quella partita la terza divisa blu, e anche Rossi poté esibire il marchio pubblicitario. «Nel 1979-1980, Torino, Cagliari e Genoa furono sponsorizzate rispettivamente da Cora, Alisarda e Seiko, ma il marchio fu confinato alle tute di raccattapalle e riserve. Per quanto riguarda le novità stilistiche delle maglie, non furono apportate particolari modifiche alle divise della passata stagione.

In quella stessa stagione il Perugia ebbe modo di esordire nelle competizioni confederali disputando la Coppa UEFA: dopo aver eliminato al primo turno gli jugoslavi della Dinamo Zagabria, il cammino biancorosso in Europa s’interruppe ai sedicesimi di finale per mano dei greci dell’Arīs Salonicco. Noi tutti giocatori di football partecipiamo a un gioco violento”, afferma con massima sincerità il qb dei Bengals. Ed elenca cosa, quasi certamente, ti accadrà in carriera: “Subirai ferite alla testa”, ti strapperai i legamenti, ti spezzerai il braccio o la gamba. Questo è il gioco a cui giochiamo. Questa è la vita che viviamo. E veniamo pagati profumatamente per questo. Penso che ogni volta che scendiamo in campo sappiamo perfettamente in cosa ci stiamo cacciando”. Cosa fanno i tuoi amici? Acquistare le maglie della squadra di calcio per tifare con gli amici può essere un modo divertente per sostenere la squadra e mostrare il proprio spirito sportivo! Rimanendo solo in Italia, il Napoli è una squadra che potrebbe tranquillamente giocare in tutti gli stadi del Nord e riempirli. 2-9-2011 Saitama Giappone 1 – 0 Corea del Nord Qual.

L’indagine, portata avanti dalla Guardia di Finanza di Venezia, rileva che anche la Pistoiese, in gravissima crisi finanziaria, sia stata utilizzata per la truffa. Per quanto le cifre in gioco possano apparire rilevanti, non ne va nemmeno esagerata la portata. Ideale per quei genitori apprensivi che però non vogliono neanche sentirsi in colpa perché non fanno giocare i propri bambini. Il decisivo doppio confronto vede i lombardi superare i pugliesi per 1-2 all’andata allo stadio Pino Zaccheria e per 3-1 al ritorno in un Rigamonti-Ceppi tutto esaurito, assicurandosi la promozione in Serie B a cinquant’anni dall’ultima precedente apparizione nella divisione cadetta. Si ricorda l’annata 1965-1966, quando gli amaranto sfiorano la promozione in Serie A, con il quarto posto nell’annata del debutto in cadetteria, a un solo punto dal Mantova terzo e promosso. Il Liberati, capace di un totale di 22.000 posti a sedere, possiede una struttura peculiare e insolita per uno stadio italiano: gli spalti sono molto distanti dal terreno di gioco (attorno al quale si snodava originariamente una pista di atletica leggera, poi rimossa) e hanno una forma ellittica. Ma questa volta la repressione imposta dal governo calcitico brasiliano superò i confini nazionali per inquinare il corretto e leale svolgimento della prestigiosa Copa Libertadores.