Cos’è una tripletta nel calcio? La qualificazione al campionato d’Europa 2024 fu ottenuta in modo molto convincente, con dieci vittorie in dieci partite, 36 gol fatti e solo 2 subiti nel girone eliminatorio, chiuso al primo posto. Nota positiva della stagione furono i 21 gol di Giovanni Pisano, che bissò il successo dell’anno precedente, laureandosi capocannoniere della categoria. Salutarono molti veterani e protagonisti dell’anno prima (tra gli altri, Ciro Ferrara, Carlo Ricchetti e gli attaccanti Ciro De Cesare ed Edoardo Artistico, passati rispettivamente a Chievo e Torino). Oltre alle decisive reti di Marco Di Vaio (21, capocannoniere) ed Edoardo Artistico (12), fu fondamentale l’apporto di un centrocampo di qualità (composto dal già citato Roberto Breda, dai fratelli Giovanni e Giacomo Tedesco e dal trequartista Alessio Pirri), oltre che di una difesa imperniata su cavalli di ritorno (Ciro Ferrara, Vittorio Tosto, rientrato a Salerno l’anno prima) e giovani di buone prospettive (Luca Fusco). Rivitalizzati dal terremoto interno e guidati da un Marco Di Vaio maggiormente decisivo sotto porta, nel girone di ritorno i granata riuscirono inizialmente a ottenere migliori risultati, sconfiggendo molte delle grandi transitate per l’Arechi e, così, risalirono leggermente la china.
All’Arechi giunsero, così, molti calciatori di grande prospettiva: tra questi, il roccioso difensore camerunense Rigobert Song Bahanag (fresco delle esperienze in Coppa d’Africa e ai Mondiali di Francia), il talentuoso libero Salvatore Fresi (al suo primo ritorno, in prestito, a Salerno), i promettenti centrocampisti Marco Rossi, Ighli Vannucchi e, successivamente, Gennaro Ivan Gattuso (tutti e tre nel giro dell’Under-21) e, infine, l’ancora sconosciuto David Di Michele. La divise recano inoltre quasi sempre la piccola bandiera civile nazionale, nelle ultime versioni finita sui pantaloncini: la bandiera ha spesso decorato la divisa anche in altre parti come le maniche o lo scollo, mentre in alcune divise come quelle antiche erano presenti sui calzettoni tre strisce con i colori della bandiera. Le divise del portiere riprendono la trama “palladiana” e vengono proposte in colori brillanti: azzurro per la maglia Home, arancione per la maglia Away e giallo fluo per la terza maglia. Secondo miglior marcatore di sempre è Massimo Maccarone, che dal 2000 al 2001 e a dal gennaio 2012 al 2017 colleziona quasi 200 gettoni di presenza in maglia azzurra e più di 100 reti tra partite di campionato e di coppa.
La nuova Salernitana, nelle primissime battute della stagione, sembrò in grado di ripetere gli exploit del ciclo precedente: nella nuova Coppa Italia di quella stagione, fu subito protagonista del girone eliminatorio, arrivando prima a pari merito con il Napoli, ma finendo eliminata per peggior differenza reti (-1) negli scontri diretti con gli azzurri. L’infortunio di Giovanni Pisano all’esordio in campionato pesò oltremodo nella prima parte della stagione, influendo negativamente sui risultati di squadra per tutto il girone d’andata; la situazione fu inasprita da una contestazione dei tifosi, che portò alle temporanee dimissioni di Aniello Aliberti dalla carica di presidente. Protagonisti della stagione, oltre all’allenatore Delio Rossi, ormai per tutti “il Profeta”, furono il goleador Giovanni Pisano (capocannoniere del girone), il giovane libero Salvatore Fresi, i due esterni d’attacco Carlo Ricchetti e Massimiliano De Silvestro, il fantasioso Pietro Strada e il caparbio Francesco Tudisco, a segno per due volte nella sfida conclusiva della stagione. Nel turno successivo fu l’Italia padrona di casa a eliminare l’Irlanda con una rete di Salvatore Schillaci nella prima frazione di gara. Tra il 1913 e il 1929 prese parte a un campionato di Prima Categoria Regionale, tre di Prima Categoria Nazionale, cinque di Prima Divisione e tre di Divisione Nazionale.
Prima partita alla fase finale di un europeo di calcio per l’Islanda e contro il Portogallo la scelta è quella obbligata di usare la divisa di riserva bianca con strisciatura rossoblu. La vittoria in semifinale contro la sorprendente Lodigiani (risultato complessivo 5-1) e il successivo 3-0 rifilato nella finalissima alla Juve Stabia sul neutro di Napoli, permisero alla Salernitana di ritornare in cadetteria dopo tre anni di serie minori. 1951-52 – 1ª nel girone D di Serie C; 3ª nelle finali nazionali. Nonostante il clima ostile, però, il patron rinnovò la fiducia al tecnico e la squadra seppe risollevarsi, arrivando ancora una volta a giocarsi le proprie chance di promozione all’ultima giornata, grazie a una grande risalita nel girone di ritorno. La Quarta Divisione era appena stata abolita per ordine del Direttorio Federale della FIGC e le società iscritte all’unico girone 1927-1928 fatte confluire in Terza Divisione. Dopo una complessa trattativa la società passa nelle mani di una cordata d’imprenditori locali presieduti da Tullio Capobianco.