Un ventennio più tardi, fu la presidenza Ferlaino a promuovere, contestualmente al lancio commerciale di Gennarì – la nuova mascotte del club – il singolo Nà Na, Napoli/Gennarì, cantato da Peppino di Capri, con il primo brano presentato come “inno ufficiale del Calcio Napoli”. Lo scherzoso commento del tifoso fu udito dagli altri avventori del bar, tra i quali vi era il giornalista ed ex calciatore napoletano Felice Scandone, che, prontamente, lo riportò sulle pagine de Il Mezzogiorno Sportivo, periodico da lui fondato e diretto: la «battuta satirica» ottenne, in breve tempo, un’eco inaspettata, contribuendo – in modo decisivo – alla nascita dell’odierna mascotte del club. La versione con corona bianca, scritta nera, disco centrale azzurro e «N» di color oro, sebbene assai diffusa, non fu mai adoperata per le divise da gioco: nel quadriennio 1985-1989, infatti, sulle maglie casalinghe compariva la versione con corona bianca, scritta nera, disco centrale azzurro e «N» bianca, oppure, quando il logo non era cucito ma stampato, una versione monocromatica in bianco sullo sfondo azzurro della casacca; sulle divise da trasferta, invece, poteva essere riprodotta – oltre alla variante con corona bianca, scritta nera, disco centrale azzurro ed «N» bianca – una versione con corona blu, scritta bianca, disco centrale azzurro e «N» blu, oppure, quando il logo non era cucito, ma stampato, una versione monocromatica in blu sullo sfondo bianco della casacca.
La quinta divisa della stagione 2020-2021, cioè quella frutto della collaborazione tra l’allora sponsor tecnico Kappa e Marcelo Burlon, era caratterizzata, invece, da un logo totalmente nero sul quale campeggiava, realizzata in bianco, maglie da calcio piu belle la «N» e sempre bianco era il bordo posto intorno al disco interno. Completa la tua divisa da calcio con degli accessori coordinati. Bruno Giordano nel precampionato 1985-1986 e la festa per la vittoria della Coppa Italia 1986-1987: si notino le varianti cromatiche applicate al logo sulle divise da trasferta della seconda metà degli anni ottanta: nel primo caso, corona e «N» in blu, scritta e disco in bianco, nel secondo caso, corona blu, scritta bianca, disco azzurro e «N» blu. Tra la fine degli anni 2010 e l’inizio degli anni 2020, la comunicazione visiva del club ha cominciato a essere caratterizzata dal sempre più frequente utilizzo di una nuova variante del logo, che, inizialmente, non rimpiazzò, ma, in qualche modo, affiancò quello tradizionale, ponendo in essere un graduale processo di avvicendamento: le forme che componevano il logo – disco e corona – sono state svuotate del proprio riempimento cromatico e, dunque, semplificate, lasciando in essere il solo contorno.
Tale logo fu caratterizzato dall’introduzione di alcuni elementi di novità riguardanti la corona circolare e il disco centrale: il colore della corona, infatti, passò dal bianco al blu, mentre la scritta riportata al suo interno da nera divenne bianca, inoltre, anche per quest’ultima, quale tipo di carattere fu scelto il Times New Roman, già proprio della «N»; al disco centrale azzurro, infine, fu aggiunta una bordura bianca. Invero, quest’ultima e, nel complesso, l’intero logo vennero ripensati, seppur senza mutamenti radicali, per le nuove maglie dell’annata 1984-1985. Sempre di forma circolare, lo stemma restava costituito da un disco azzurro, munito di un’inedita bordura tripla bianca-azzurra-bianca, mentre la «N» si presentava con le linee verticali del medesimo spessore della diagonale, nonché dotata di grazie solo alle estremità, ma non alle intersezioni tra diagonale e verticali. A partire dalla stagione 1989-1990, la pratica di adoperare più varianti dello stemma cadde in disuso e l’unico logo adoperato fu quello con corona bianca, scritta nera, disco centrale azzurro e «N» bianca.
Nella stagione 2012-2013 il Como concorre in due competizioni ufficiali: il campionato di Lega Pro Prima Divisione e la Coppa Italia Lega Pro. Quella prima volta azzurra a Wembley. Napoli fu assegnato «uno scugnizzo che suona allegro e chiassoso», ma tale mascotte proposta per la squadra azzurra non ebbe successo, venendo ben presto accantonata. Billy è stato disegnato da Kyle Jackson ed è stato selezionato come mascotte durante un concorso online fra i tifosi della squadra londinese. Forte della sua genesi popolare e in virtù dei sopraggiunti significati attribuitigli, il ciuccio, dunque, mai è stato scalzato dal ruolo di mascotte del club; la qual cosa lo ha reso un elemento simbolico ormai profondamente radicato nell’immaginario collettivo di appassionati e non. La diffusione mediatica e la concomitanza con la vittoria sportiva spiegano solo in parte come il pezzo di D’Angelo si sia radicato nell’immaginario collettivo di più di una generazione di supporters napoletani, andando a svincolarsi dal suo contesto storico di riferimento. Seconda missione: I concorrenti, dopo aver raggiunto la grande moschea di Bur Dubai, devono consegnare tre pacchi ai relativi suq, uno di gioielli, uno di spezie e uno di tessuti, per farlo devono attraversare il fiume con l’abra; per ogni pacco consegnato ricevono una Busta rossa con una parte dell’indirizzo scritto in arabo da raggiungere per la prossima missione.