FOTO E VIDEO. Sogliano-Neto, l’Accademia riaccende l’amore per il calcio a Varese. Tali colori furono scelti, come disse Herbert Kilpin, personalizzazione maglie calcio per rappresentare il fuoco dei diavoli milanisti (rosso) e la paura degli avversari nell’affrontarli (nero). Questa voce raccoglie le informazioni riguardanti i colori e simboli dell’Associazione Calcio Milan. Milan a rivestirsi scaramanticamente d’azzurro per la finale dell’edizione del 1953, tuttavia in questo caso persa contro i francesi dello Stade Reims. Fin dalle origini, il Milan vestì quella che rimarrà per tutta la sua storia la propria, canonica, uniforme: una maglia palata rossonera, abbinata a pantaloncini bianchi e calzettoni neri; nei decenni seguenti, solo ciclici cambiamenti dettati dalle mode del tempo andranno a intaccare questo schema, che tuttavia rimarrà pressoché inalterato sino ai giorni nostri. In linea generale è tuttavia la semplice divisa all white quella che identifica nell’immaginario collettivo le trasferte del club: ulteriormente, grazie al fatto di essere stata indossata dal 1963 in poi in quasi tutte le finali internazionali giocate – e spesso vinte – dalla squadra, tale uniforme ha assunto nel tempo un notevole rilievo nell’iconografia milanista e, di riflesso, nella storia del calcio mondiale, guadagnandosi per questo il soprannome di The Lucky One. Tuttavia, al momento, la Juventus sembra essere ben posizionata per vincere il titolo di campione d’Italia.
In conclusione, sfruttare la passione per la partita calcio nel marketing può essere estremamente vantaggioso per le aziende che desiderano raggiungere un pubblico ampio ed emotivamente coinvolto. Da ricordare anche il Canto Rossonero, inno non ufficiale prodotto nel 1986 da alcuni membri del tifo organizzato milanista in compartecipazione con Umberto Smaila, il quale si occupò della parte musicale e vocale. Dall’indipendenza dell’Islanda dalla Danimarca, proclamata il 17 giugno 1944, il calcio nazionale trasse subito vantaggio, poiché la prima partita ufficiale della selezione islandese ebbe luogo il 17 luglio 1946: al Melavöllur di Reykjavík gli islandesi furono sconfitti dalla Danimarca per 3-0. In quella circostanza la nazionale islandese schierò: Hermannsson; Gíslason, K. Guðmundsson, Brynjólfsson, Ólafsson, Óskarsson; Jónasson, A. Guðmundsson; Einarsson, Helgason, Sölvason. Dal 16 febbraio 2006 la mascotte ufficiale del Milan, disegnata dalla Warner Bros., è Milanello, un diavolo rosso con la divisa rossonera e un pallone da calcio, il cui nome omaggia peraltro quello del centro sportivo del club. Come richiamo alla tradizione, lo scudo ricompare sulla prima divisa solo dalla stagione 2014-15, ma la croce rossa su fondo bianco sarà, assieme ai colori sociali rosso e nero, una componente costantemente presente nel logo del Milan.
Durante tutta la sua storia il Milan ha avuto come colori distintivi il rosso e il nero. La società calcistica di Milano, fin dalla sua nascita nel 1899, utilizza come colori sociali le tinte del rosso e del nero, da cui il soprannome di Rossoneri; queste vennero scelte da Herbert Kilpin, fondatore e primo capitano del club, a rappresentare rispettivamente il fuoco dei diavoli milanisti e la paura degli avversari nell’affrontarli. Il 27 novembre 1949, in occasione della partita contro l’Austria Vienna per i festeggiamenti del 50º anniversario di fondazione del Milan, quando i giocatori dell’Inter e del Milan si trovarono a giocare assieme, sotto la bandiera della rappresentativa di Milano, con una maglia bianca fasciata dove l’azzurro dell’Inter e il rosso del Milan trovavano spazio nella fascia rossonerazzurra che attraversava il busto. Federazione e Lega Calcio che apriranno a questa soluzione solamente dalla stagione 1995-1996. Da non dimenticare, inoltre, un makeover fugacemente ammirato nel campionato 1981-1982, con il ricorso per la prima divisa a pantaloncini di colore rosso al posto dei tradizionali bianchi.
All’inizio del XXI secolo, la divisa casalinga del club meneghino mutò di anno in anno solo in piccoli particolari; tra le innovazioni ci furono l’inserimento di dettagli in bianco, soprattutto per quanto concerne colletto e bordini, e il ricorso all’oro, colore talvolta usato anche per i numeri di maglia. Solo nel 1998-1999 si segnalò l’assottigliamento delle strisce blucerchiate nonché il loro netto spostamento verso l’alto, andando così ad attraversate la maglia da manica a manica; soprattutto, ci fu la novità del design dei numeri da gioco sulla schiena che, riportati in bianco, vennero inscritti a contrasto dentro la silhouette azzurra del marinaio. Siamo stati nel settore delle recensioni per più di 15 anni e il nostro motivo è aiutare le persone ad acquistare i prodotti più votati al miglior prezzo. Nel corso della sua storia il Milan ha attinto anche a speciali divise, appositamente create ad hoc per particolari sfide o ricorrenze. Tra le poche eccezioni, l’unica deroga a questa prassi si verificò a metà degli anni 1940, quando il club ricorse a una casacca fasciata che, tuttavia, riproponeva le due tinte della prima divisa, con una predominanza nera nella stagione 1943-44, e rossa nel 1945-1946; è inoltre degna di nota la moderna consuetudine che, limitatamente alle trasferte sul terreno del Bologna, dalla stagione 1998-99 vede il Milan presentarsi allo stadio Renato Dall’Ara quasi stabilmente con un particolare completo spezzato, composto dalla tradizionale seconda maglia bianca abbinata a pantaloncini di diverso colore, solitamente rossi o più raramente neri.
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