Ma la rigidità imputata a van Gaal nelle relazioni interpersonali è un’accusa che prima di tutto riguarda la sua maniera di vedere il calcio. Ogni giocatore deve capire la geometria complessiva di tutto il campo e del sistema nel suo insieme». L’idea è tornare a concentrarsi prima di tutto sull’individuo, e quindi allenamento individuale sulla tecnica sotto la direzione dei grandi ex giocatori, stimolare il genio senza alcuna preparazione tattica, assolutamente nessuna, fino ai 14 anni (non potrebbe essere più grande la differenza di vedute col van Gaal citato invece da Meijer: «Come giocare la palla in tempo; trovarsi nello spazio giusto al momento giusto; come passi la palla a un compagno in relazione a un avversario; pensare collettivamente durante il possesso e quando perdi la palla. Intuizione contro Sistema, due mondi opposti, pur all’interno di una predilezione comune per un gioco di possesso e iniziativa: da un lato un Cruijff che come tutti i geni gode del privilegio di poter risolvere i problemi prima ancora di porseli; dall’altro un van Gaal che ha costante bisogno di analizzare ed elaborare.

Da qui non si scappa, ed è l’aspetto che inquieta i critici del sistema di van Gaal. Può suonare presuntuoso, ma anche allora ero più sviluppato come giocatore di quanto non lo fosse van Gaal come allenatore. L’Arsenal ha un solo attaccante, quindi il difensore centrale (Smalling) può avanzare palla al piede provando ad attirare un avversario verso di sé (già ai tempi dell’Ajax, con Rijkaard e Blind a sdoppiarsi fra retroguardia e centrocampo, van Gaal affermava che i difensori centrali sarebbero stati i “playmaker del futuro”, posto che gli spazi per i numeri 10 sulla trequarti son sempre meno). Vitor Baia lo asseconda in un patetico tentativo di ingraziarselo dopo aver già perso il posto in favore di Hesp, già si intravede in Giovanni l’odio che lo porterà a paragonare il suo allenatore a Hitler, mentre degna di ogni lode è la posa dell’irreprensibile Okunowo, qui in una delle migliori prove della sua carriera. Nella sua autobiografia, Dennis Bergkamp racconta che grazie a van Gaal cominciò a pensare «criticamente e creativamente a ogni aspetto del gioco» e a scegliere posizioni sempre migliori in cui smarcarsi (van Gaal peraltro inventò per lui il ruolo di “centravanti ombra” alle spalle della punta, poi consacrato da Litmanen).

Come da regolamento FIFA, si considerano «maggiori» tutte quelle nazionali che parteciparono ai tornei olimpici di calcio tra il 1908 e il 1948. Dal 1952 in poi le partecipanti al torneo olimpico vengono definite «nazionali olimpiche». Lo Shakhtar è una squadra incredibile, riesce sempre a “riciclarsi” e creare nuovi cicli vendendo giocatori e ricomprandone altri altrettanto forti, spesso e volentieri dal Brasile. In questo calcio di massima, talvolta opprimente, responsabilità individuale, la bellezza sta piuttosto nell’audacia collettiva: «All’Ajax ho messo fuori giocatori del vecchio stampo per rimpiazzarli con altri più capaci di prendere l’iniziativa. In essi la profezia è segnata, il fato è scritto; ma tale è l’armonia del quadro, che la figura del giovinetto vi canta dentro, come nella religiosa bellezza di un salmo. Citato in Brilliant Orange di David Winner, l’aiutante di van Gaal all’Ajax, Gerard van der Lem, ricorda: «Parlavamo sempre di velocità del pallone, spazio e tempo. I riferimenti fissi sono imprescindibili sostegni del secondo elemento chiave, la velocità del pallone. Al di là della reazione infantile (quando il presentatore si scusa dicendo «noi pensavamo avesse da fare», lui risponde: «Sono preparato, sono campione con l’AZ e posso analizzare le avversarie per l’anno prossimo.

Peraltro non è estranea a questa reazione di rigetto lo stress generato dalla routine sotto van Gaal, una fatica dovuta non tanto allo sforzo fisico (pur riconoscendone ovviamente l’importanza, il tecnico olandese ha sempre relativizzato l’aspetto atletico, sito magliette calcio decidendo per primo di abolire i test di resistenza negli allenamenti dell’Ajax per allenarsi solo col pallone: correre meglio dell’avversario prima che correre di più) quanto piuttosto alla massima concentrazione che il tecnico esige in ogni secondo di allenamento. Il territorio comunale e’ attraversato dalla Marrana dell’Acqua Mariana, un fosso che nasce nella zona di Marino e confluisce nel fiume Almone.Pur non ospitando materialmente nel proprio territorio l’Aeroporto Internazionale Giovan Battista Pastine, che e’ situato nel territorio del comune di Roma, Ciampino da’ il nome all’aeroporto stesso. Questa citazione è tratta dalla biografia scritta da M. Meijer, e si capisce che per van Gaal l’obiettivo principale sia migliorare la capacità del giocatore di leggere le situazioni e prendere decisioni in campo, l’esatto contrario dello stereotipo del soldatino: «Con me i giocatori devono sempre sapere perché stanno facendo qualcosa in campo». Prevedere in anticipo le decisioni di giocatori, commissari tecnici e società sportive non è certo facile: oltre ad un’ottima conoscenza del mondo del calcio e dei suoi protagonisti, infatti, servono esperienza ed una buona dose di intuito.