Rispondo a coloro che criticano il calcio all’italiana. Gasp può restituire il vero Zaniolo al calcio italiano. E’ il calcio di casa nostra, che quando varca i nostri confini viene sonoramente ricacciato indietro. Che su questo incendio, già di per sé incontrollabile, aliti anche un vento perenne di stagflazione, un mix micidiale di crescita dei prezzi e riduzione del reddito, alimentato dal caro-greggio è certo sotto gli occhi di tutti. Gambe e cuore, emozioni e sudore per vivere la Napoli City Half Marathon tutta d’un fiato e andare al traguardo a ricevere questo magnifico premio che racconta ancora come “All Runners Are Beautiful” che testimonia l’inclusività della corsa, uno sport di tutti, per tutti, da vivere come forma di socialità, per battere sé stessi o per condividere piccoli traguardi, per raccontare storie di vita e accendere temi di solidarietà, per condividere una passione con famiglia e amici o trovare un momento di introspezione.
Per ridare slancio all’Italia occorre puntare alla realizzazione di «reti di imprese» che sappiano espandersi nel mondo, dove le aziende creative e quelle tecnologicamente innovative possano crescere vicine e svilupparsi, puntando sulla creatività e sulla piccola e media imprenditorialità italiana. Evidentemente non riusciremo a contribuire alla realizzazione del vantaggio competitivo necessario oggi al nostro Paese. Riesce difficile comprendere le ragioni di questo perenne lamentarsi nei cofronti del nostro nuovo allenatore. Amichevolmente concludo. Se, assieme ai vari Nokkiero, Samurai e altri amici, avessi dovuto una volta soltanto esprimere chiaramente quel che penso delle esternazioni del nostro presidente, mi sarei esposto a una pessima figura. Continuo a pensare con la stessa determinazione di altri amici, che a Dortmund avremmo dovuto giocare in modo diverso, il Napoli aveva 2 risultati su 3 e questa opportunità non è stata sfrutttata. In questo modo abbiamo scoperto in un solo colpo il vice Hamsick che può giocare anche esterno. Mazzarri che ho sempre criticato anche nei momenti migliori, piuttosto per il senso della sua scelta.
Preferisco non pensare al guardalinea, o ad altri episodi che potrebbero aver determinato l’esclusione dalla champions, l’analisi tecnico/tattica della partita contro l’Arsenal bisognerebbe farla a mio avviso, con grande equilibrio, grande Napoli, ma per l’Arsenal stimoli zero, rischiare gambe o cartellini per cosa. E’ credibile il presidente a fine partita quando racconta che rinforzerà la squadra pur facendoci notare che i guadagni adesso potranno venire solo dalla vendita dei biglietti delle partite di Europa League sopratutto arrivando fino alla fine della competizione! Il campionato virtualmente si riapre, nuove maglia napoli l’Europa League è la più recente conquista di Benitez. Ricomincia il campionato in un’altra luce. Dal design a girocollo, partono sulle spalle le tre strisce simbolo del brand in versione dorata. La maglia Napoli rappresenta il simbolo della squadra azzurra quello che viene definito attaccamento alla maglia. Siamo seri, questi sono professionisti nel vero senso della parola, non giocano nell’intersociale, non partecipano a trasmissioni sportive, non dicono amenitaì come l’ attaccamento alla maglia o il dodicesimo uomo in campo e altre cazzate varie. E vorrei vincere sarebbe AAGGHIACCIANDDDE cu tre d e no una t Vero Conte?
La cosa più importante è aver conquistato i tre punti perchè oggi volevamo tornare al successo”. Amedeo Della Valle 7: il capitano della Germani è una macchina alla linea della carità (7/7), fa un po’ di fatica al tiro da 3 e delle 7 triple che tenta ne mette a segno soltanto 2. Al termine della partita saranno 17 punti e 3 assist in 29 minuti. Si incontrano domani due concezioni opposte di intendere il calcio, che partita sarà? Dopo aver scoperto i colori delle due maglie del Napoli della stagione 2022-2023, in molti si stanno chiedendo come sarà la terza maglia della squadra partenopea. VERONA (prima maglia) – ufficiale – Un omaggio al passato: nella stagione 1984/85, esattamente 40 anni fa, i gialloblù allenati da Bagnoli vinsero il primo e unico scudetto della loro storia. La lunga collina di Posillipo costituisce una barriera naturale che divide la piana di Napoli da quella di Bagnoli. Il Napoli fa circolare con insistenza il pallone nel tentativo di trovare un varco per riaprire la partita.