Ogni collezionista dunque non avrà difficoltà a trovare il prodotto adatto per donare un’adeguata “casa” alla sua amata maglia da calcio. Dopo appena un anno il Monza fu di nuovo in prima linea, ma l’amarezza per la mancata promozione in Serie A è molta: terzo posto in coabitazione con il Como. I brianzoli tentarono ancora la promozione ma i risultati non arrivarono. Il Monza della stagione 1969-1970 fu pronto a lottare per un posto in Serie A. Alla guida dei brianzoli venne chiamato Luigi Radice, alle prime esperienze come allenatore. Nel 1962 ricorre il cinquantesimo della fondazione e in quella occasione il “presidentissimo” rassegna le sue dimissioni: ciò lascia tutta la Brianza in apprensione per le sorti del club monzese ma il primo cittadino dell’epoca, Giovanni Centemero, riuscì nell’intento di far tornare Sada sui propri passi il quale rimase alla guida ancora per una stagione. La partita, molto dura, si giocò allo stadio Sada e venne decisa da un gol siglato da Casagrande nel finale. Con la retrocessione in Serie C il Monza scoprì un nuovo torneo che nel corso degli anni successivi gli consegnerà diverse soddisfazioni: la Coppa Italia di Serie C. I brianzoli si giocarono il loro primo trofeo di categoria il 29 giugno 1974 nella finale del Porta Elisa di Lucca contro il Lecce.
I biancorossi chiusero il campionato in quinta posizione, a soli tre punti dalla zona promozione, dopo che, nelle ultime quattro partite, aveva perso gli scontri diretti contro il Brescia e il Cesena, non riuscendo a sorpassare il primo e venendo invece sorpassato da quest’ultimo, e pareggiato col Vicenza, col quale condivise il punteggio finale, 42 punti, vincendo solo con il già retrocesso Parma. Un gol di Maggioni mandò in delirio i diecimila tifosi giunti dalla Brianza; la notizia giunse a Monza via telefono e si diffuse a macchia d’olio nell’intera città la quale accolse il pullman di ritorno dalla trasferta in un tripudio di gioia. Il Monza giocò le prime due partite fuori casa, contro Scarborough (0-0) e Stafford Rangers (0-1), ed il ritorno in casa, contro le medesime avversarie (vittoria 2-1 e pareggio 1-1). In seguito ai risultati ottenuti il Monza risultò essere la migliore squadra italiana e dovette affrontare il Wimbledon (migliore squadra inglese) in finale. «Abbiamo incassato a San Siro quanto a Monza in tre partite. Allo stadio comunale erano numerosi i sostenitori giunti da ogni parte d’Italia per sostenere la squadra capitolina ma l’orgoglio dei fedelissimi ai colori biancorossi fece stracolmare gli spalti: oltre 12.000 furono le persone presenti al San Gregorio.
9-10 settembre 2017: nella notte, un violento nubifragio causa l’esondazione di alcuni torrenti, la morte di 9 persone e danni ingenti in alcune aree della città. A causa della sconfitta, il Monza venne sorpassato dall’Avellino a pari merito con il Catanzaro e non riuscì a prendere parte agli spareggi. Al Monza rimasero solo numeri da record, come i gol subiti in casa: solo 7 volte Luciano Castellini venne battuto tra le mura amiche. Al campionato del mondo 1994 gli Azzurri inizialmente stentarono, superando la fase a gironi solo tramite ripescaggio delle migliori terze, ma poi riuscirono a proseguire il cammino sino alla finale, trascinati nella fase a eliminazione diretta dai gol di Roberto Baggio. La squadra perse 2-0 ed esplose la rabbia, che sfociò in un assalto alla sede di via Manzoni: solo con l’intervento delle forze dell’ordine vennero placati gli animi verso la notte inoltrata. Finì 2-0 per il Pescara con i gol di Pavone e autorete di Giusto. Il risultato premiò gli ospiti che si imposero per 2-0 ma i padroni di casa non sfigurarono.
Al penultimo turno di campionato basterebbe un pareggio in casa con il Lecce per raggiungere il traguardo della massima serie, ma successe l’imprevedibile. Gioca tre partite, tutte da titolare, compresa la vittoriosa finale per il 3º posto contro i padroni di casa del Brasile. Le parate di Terraneo e i gol di Silva portarono il Monza a un soffio dalla promozione: la sconfitta all’ultima giornata a Modena dopo tre pareggi, tra cui quelli contro il Catania e il Brescia, tagliò fuori la squadra brianzola dagli spareggi con Atalanta, Cagliari e Pescara. Il Monza si presentò ai nastri di partenza della stagione 1976-1977 con l’etichetta di matricola ma ben presto se la scrollò di dosso diventando una delle protagoniste di un campionato difficile con formazioni blasonate quali il Vicenza di Paolo Rossi e il Cagliari di Virdis. Il Foggia sembrava una delle formazioni più in forma del campionato, e non sembrava fosse una squadra destinata alla retrocessione. Sada: ignoti si erano introdotti nell’impianto sportivo nella notte tra lunedì e martedì e segarono i pali di una porta; la società per evitare ripercussioni sull’andamento della partita e del campionato decise di portare la squadra in un ritiro top secret in Emilia, all’oscuro dei riflettori della stampa e dei tifosi.
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