Forse ancora quello spicchio in basso si sta salvando dal resto della curva, dallo schifo che ci sta coinvolgendo tutti e che in poco tempo probabilmente ci assorbirà (personalmente spero che farò in tempo ad andarmene prima), da un modo di seguire il calcio che non ha più niente a che fare con quello che penso. Plaitano fu la prima vittima in uno stadio, ed in merito al drammatico episodio non vennero mai stabilite le relative responsabilità. Questa storia esula da ciò che l’Inter decide di fare: il tifo è mio, il baule che lascerò ai miei figli e nipoti è in casa mia, tocca a me e non certo a Nike o a Suning passare i valori e la tradizione, è una mia responsabilità. Pecchia: «Verona fa parte della mia storia. Questa storia è nata come una esigenza strettamente personale, ormai chiusa: ho la mia maglia appesa in camera e sono soddisfatto, probabilmente ne ordinerò un’altra per mio padre. La maglia è un percorso, una catarsi, una viaggio per Namek del tutto personale, ognuno di noi è una maglia e ognuno di noi se la può creare.
Il bello di questo luogo è che tu sei al centro, la maglia gravita sulla tua passione. Quando arrivai mi disse: “Paolo, se ti sposi è meglio, così sei più tranquillo”. Dopo questo mio percorso forse potete immaginare l’insofferenza e la frizzante noia di culo che posso provare quando vedo l’ennesimo stock di catalogo sempre uguale, in plastica, con delle strisce nelle strisce a resa discontinua spacciate per “innovative perché si ispirano allo skyline di Milano“. Un regime stilistico avvilente, una formattazione angosciante, oggi comprare un maglia è come entrare all’Ikea, che tu sia a San Giuliano Milanese o nel Borneo è tutto uguale, cambia solo lo stemma. Si tratta senza dubbio del mio calciatore preferito degli anni ’90, quello che più di tutti riuscì a colpirmi del meraviglioso primo ciclo di Lippi e che porto ancora oggi nel cuore. Con questo prodotto diamo la possibilità ai nostri clienti di poter acquistare una maglia originale della propria squadra del cuore ad un prezzo veramente competitivo, e soprattutto, alla portata di tutti. Lo so, non è un concetto facile, la maglia è un meccanismo passivo, qualcuno la fa e io la prendo, una convenzione per comodità e basata sulla fiducia del tifoso nei confronti di chi la realizza.
Sud si contano sulla punta delle dita e ringrazio Dio che qualcuno si sia messo al centro della curva in basso per cercare di far comportare la gente in un certo modo e di continuare il tifo nel modo giusto. Non si dimenticano queste settimane con una partita e non riesco ad apprezzare un curva che si comporta così. Con l’inizio del girone di ritorno il 19 gennaio 2019 nella partita Roma-Torino, vinta poi 3-2 in favore dei giallorossi, Ünder esce al 6º minuto a causa di un infortunio che lo terrà lontano dal terreno di gioco fino a fine marzo. Certo, oggi – con il senno di poi – viene da sorridere, maglie personalizzate calcio ma allora era vietato scherzare su educazione scolastica e religiosa. Un suo ex compagno di squadra, passato poi al Torino, in un’intervista dichiarò: “Chi è più forte tra Rivera e Mazzola? Il confronto sui temi relativi alle campagne contrappose i candidati presidente della coalizione di centrodestra Christian Solinas e quello del Movimento 5 Stelle Francesco Desogus. Dal 24 marzo 2012 partecipa al programma Ballando con te (spin-off di Ballando con le stelle).
Un percorso come questo lo posso consigliare a tutti come esperienza interessante (tranquilli, non servono i render, basta un’idea) ma non vi nascondo che sarei anche contento di vedere una maglia dell’Inter carica di personalità -basta davvero poco-, come sarei contento di veder uscire il 9 marzo una bella maglia celebrativa e non solo una patch. Come se fosse antani con strisce a cazzo per due o solo in quattro? Hanno vinto la Premier League per quattro anni di fila e il tempo ci dirà se ce ne sarà una quinta. Lo metteva a giocare con quelli di due o tre anni più grandi, per rendere le partitelle più equilibrate. Nel campionato 1978-79, il quarto in serie D, i gialloblù stazionano a lungo nelle posizioni di centro classifica, ottenendo la salvezza con due gare d’anticipo e terminando undicesimi nella graduatoria finale. Vivevano in un piccolo appartamento (oggi in vendita) lungo corso Madre Rita de Jesus, nel quartiere di Jugueiros, zona sud della città. Nel frattempo, per l’aggressione ad un arbitro, l’Andria venne radiata dal campionato, permettendo al Monopoli di poter agganciare uno dei 4 posti disponibili per la Serie C2. Il campionato, complice anche l’esito delle stracittadine, terminò a sorpresa per ambedue le tifoserie: il debuttante Chievo colse un positivo quinto posto (e il conseguente ingresso in Coppa UEFA) mentre l’Hellas cadde in B, venendo condannato all’ultima giornata.