Si torna al classico con le strisce rossonere verticali, novità gli inserti color “granite”. Per la fase finale della rassegna contintale, che laureò per la prima volta gli Azzurri campioni d’Europa, la maglia tornò a girocollo e fu leggermente più scura rispetto al passato, con i calzettoni che riportavano ancora due strisce bianche sul risvolto e il classico pantaloncino bianco. Con il passaggio da Kappa a Puma, nel 2003, come sponsor tecnico, lo stemma compare per la prima volta al centro della maglia (e non più a lato sinistro) e anche sui pantaloncini degli Azzurri. Nel periodo post sponsorizzazione Adidas, dopo il mondiale di Argentina 1978, la seconda divisa venne indossata in due incontri: nelle amichevoli dell’8 novembre 1978 a Bratislava con la Cecoslovacchia e del 13 giugno 1979 a Zagabria con la Jugoslavia; in entrambi casi l’abbinamento fu maglia e calzoncini bianchi con calzettoni azzurri. «Non pensiamo che la somma delle parti faccia più del totale», spiega ancora Giorgetti, che sottolinea come la visibilità garantita dal Milan ai suoi partner commerciali (dal closing ad oggi sono stati sottoscritti 6 nuovi accordi di sponsorizzazione) anche attraverso altre forme di comunicazione può essere di gran lunga più efficace rispetto a quella sul retro della maglia da gara.
Avanti dunque con Emirates come main sponsor, che per contratto continuerà ad apporre il proprio brand anche sulle divise di allenamento, ma senza cercare brand che possano affiancare la compagnia aerea sulla maglia rossonera come retro-sponsor. Il Milan è il club italiano più popolare al mondo e quindi questo accordo è molto importante per il nostro brand. L’allenatore nerazzurro sta alternando molto i suoi uomini ma non sempre ottiene risposte all’altezza. Il tecnico nerazzurro Simone Inzaghi sottolinea i grandi meriti della prossima avversaria della sua squadra. E’ un difetto che quest’ anno abbiamo mascherato con la buona stagione di Simone e di Savicevic. La sala della Triennale ha installato al centro dell’esposizione cinque statue altissime, in cerchio, con le maglie del Milan della stagione in corso: un omaggio al gruppo rossonero proprio a dividere le due ali di pareti attrezzate con le opere d’arte e le memorabilia di maglie. Nel corso della sua carriera Wilkins aveva indossato anche le maglie di Chelsea, Manchester United e Queens Park Rangers prima di allenare QPR e Fulham. Rodri (Spagna), Manchester City.
Sulla seconda e terza maglia c’è al posto dello scudo con lo stemma di Milan il logo del club rossonero. Si nota ancora lo stemma con lo scudo della città di Milano: la croce rossa di San Giorgio in campo bianco. Sempre in ragione della loro primogenitura proletaria, i tifosi milanisti erano inoltre additati come i tramvèe, cioè in grado di raggiungere lo stadio di San Siro unicamente con i mezzi pubblici (a differenza dell’interista che poteva permettersi la muturèta). Da segnalare che durante la stagione l’Inter lascia lo stadio Ernesto Breda di Sesto San Giovanni e si trasferisce alla storica Arena Civica di Milano per disputare i propri impegni casalinghi. Dopo la casacca asimmetrica della stagione 2014-15 torna la classica maglia home a strisce rossonere delle stessa dimensione: quattro rosse e tre nere. Le prime casacche a sfoggiare lo stemma in detta configurazione furono la terza maglia e la “Halloween Special Edition” della stagione 2023-24, che adoperavano, la prima, il logo in oro e, la seconda, il logo in argento: entrambi gli stemmi erano privi di sfondo proprio, lasciando visibili le trame e le stampe delle maglie. Per il secondo anno consecutivo il club rossonero rinuncia al suo logo per far spazio a quello del capoluogo lombardo.
Riflessioni sono invece in corso sulla possibilità di cedere a un partner i naming rights del centro di allenamento di Milanello, che in tutte le ricerche di mercato effettuate dall’ufficio marketing del club viene percepito come una sorta di Eden del Milan. Per i portieri sono state realizzate quattro divise, tutte con lo stesso template, nelle varianti verde, nero, grigio e giallo. L’affare viene dato per fatto ormai da giorni, ma l’ufficialità tarda ad arrivare e ora c’è chi teme che salti tutto. Su quella rossonera c’è ancora lo stemma di Milano. Può dispiacere, ma non c’è inganno. Un Milan asfittico non riesce a bucare una difesa rossoblú apparsa decisamente in difficoltà e battibile. Un Milan spuntato riesce a non sfondare la resistenza di un Genoa chiaramente in difficoltà. Il tecnico rossonero cerca spiegazioni al deludentissimo 0-0 intento contro un Genoa a dir poco rinunciatario. Nell’estate 2015, si ebbe un nuovo cambio di fornitore tecnico. Missione segreta in Spagna: Ausilio ha scoperto il nuovo colpo per l’Inter? 1998, si segnalò unicamente per l’avvicendamento tra il nome Milan e la sigla ACM nella parte superiore dell’ovale. Ancora più evidenti, invece, le fluorescenze, questa volta in giallo, sulla versione “europea” della divisa 2018-2019: oltre che per nome e numero di maglia, il giallo fluo fu utilizzato anche per loghi dello sponsor tecnico (a eccezione di quelli più prossimi agli orli dei calzoncini), scritta SSC NAPOLI sotto la nuca, tessuto di giunzione tra maniche e corpino, porzione di tessuto nella parte bassa del posteriore del corpono, orli (solo per metà) delle mezze maniche, risvolti dei calzettoni, paramontura e bottone del colletto.
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